Vita mea e vita tua …
Camminare due passi avanti per poi fare due passi indietro,
come foglie agitate dal vento gentile per poco o niente,
nella speranza di decidere quel che uno vuole o forse no,
incurante della propria responsabilità che è solo altrui.
Pensare a una cosa personale per poi fare una cosa impersonale,
incapacità nel pensare che due più due fa quattro ma non per chi conta,
perduti in soluzioni cercate con un click su pagine fasulle,
cadendo nella trappola di chi dice e contraddice a spese altrui.
Sedere su una panchina per poi rialzarsi e cosi risedere di nuovo,
in una ginnastica non fisica neppure mentale ma solo inutile,
volendo essere una nuvola o meglio ancora una stella molto lontana,
ma non qua in questo posto qui lontano dal quo altrui.
Ritornare in casa per poi uscire se si ha voglia di farlo o per obbligatorietà,
buttando nel cestino dell’indifferenziata l’umido dentro la testa sfuggente,
in un gioco di poker nel capire il bluff di chi non si capisce niente e cosi sia,
mandando a quel paese tutti e con loro se non primi noi stessi!
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