Wind in the sky
Sono solo sul palco impolverato dalla chiusura estenuante e duratura e inutile,
davanti all’asta del microfono eretto a totem di un monito accusatorio,
di fronte alla sala buia di colori abbaglianti contro lo sguardo inverosimilmente perso,
dentro un silenzio rotto solo dal ronzio della corrente e del mio stomaco sazio del niente.
Parlo forse recito oppure elogio o anche sto in silenzio,
la paura si è fatta più che autostrada un oceano infinito all’orizzonte,
dove ondate di vento e caldo e gelo e pioggia si scontrano in un gioco perfetto,
come le lacrime che scendono come cascate sul monitor cieco spento.
Sento il rumore fragoroso del silenzio avvampare come un incendio,
dovuto a una scintilla che nella vana ricerca dell’amore per un fuscello s’è persa,
incontrando la disperazione di un tronco secco e testardo nel rimanere illeso,
immerso nel mutismo di una parola giocata ai dadi e più che persa vinta.
Sono solo sul palco dentro alla nuvola di polvere di una timidezza,
nascondiglio perfetto dal rossore di gote amiche e sorrisi avversari,
in un turbinio di parole non dette se non nei pensieri altrui fatti miei e suoi e tuoi,
in verità talmente veritiere che lasciano il tempo che trovano perse nel vento su nel cielo!
Nessun commento:
Posta un commento